UNA BREVE AVVERTENZA CRITICA

Il romanzo, come sottolinea giustamente il suo sottotitolo, non è in senso proprio un romanzo, ma una sorta di ricerca tragicomico-poetico-filosofica intorno al tango e soprattutto, ahimè, intorno a quel che Amore diventi quando l’amata si trasforma quasi subito in un Eden irrimediabilmente perduto. Si tratta dunque, piuttosto che di un romanzo, di una sorta di soliloquio dell’io amoroso, che nasce si sviluppa e muore con quel innamoramento con cui tanto il protagonista che la storia si identificano totalmente.

La particolarità di questa narrazione-riflessione sta nel fatto che l’io narrante, oltre a narrare e a riflettere in proprio, si prova a ripercorrere il pensiero che è stato sviluppato sul tema dell’Amore da una quarantina di autori molto celebri – siano essi tragediografi, comici, drammaturghi, poeti o anche filosofi – attraverso un gran numero di citazioni che vanno dalla poesia antico egizia a Dante Alighieri fino al de-strutturalismo dei Frammenti di un Discorso Amoroso di Roland Barthes. Anche da questo si capisce che il racconto delle scarne vicende oggetto o pretesto di questa riflessione, non è un fine in sé stesso, ma una sorta di crogiuolo destinato a raffinare alcune delle questioni che più strettamente riguardano l’amore e il tango, che sono infine poi la stessa cosa.

Un buon motivo per leggere questo testo è dunque, se non altro, il frequente incontro che si fa fra le sue pagine con splendidi brani di letteratura e di filosofia di altissimo valore e grande tradizione, con tanto di nota a piè pagina, così che il lettore possa risalire al testo integrale e originale senza nessuna difficoltà.

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